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10 aprile| 1646 Zuan Andrea Malipiero

Dispaccio del 21 aprile| 1646|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
corrispondendo al debito naturale, ed alle occorenze pressantissime della patria, immediate gionto alla carica, ho voluto con l’occhio proprio rivedere lo stato e le fortificationi di questo castello, sottoposto anch’egli, ed esposto, alle molestie della presente barbara guerra; riflesso a tutto, e fermatomi sopra quello solamente che si ricerca a’ neccessaria (!) convenienti di spesa, ritrovo il bisogno restringersi alla nota che qui ingionta transmetto.
Scorgerà Vostra Serenità di poco incomodo e spesa dover riuscire le cose nella medesima dechiarante; solo le due meze lune potrebbero esser stimate dalla sua infinita prudenza di qualche rilevo, ma come senza d’esse è conosciuta impossibile la sussistenza della muraglia, così devo assicurare Vostre Eccellenze che seguirebbe la construtione loro con grande facilità, et con dispendio assai lieve, mentre però fossero in qualche modo soccorsi d’un tanto al giorno questi poveri contadini, ben all’opra obligati, ma privi del modo di soccorersi sino nei stessi allimenti. All’arbitrio indipendente e supremo di Vostra Serenità sono rimesse le proprie risolutioni.
Le medesime diligenze sono state insieme da me impiegate in una puntuale visione di queste munitioni, et se consiste, come è verissimo, in esse il fondamento principale della sicurezza, l’essaustezza loro presente chiama pure i riflessi, e gl’effetti insieme, della publica previdenza a un più la provisione ritrovata, non estendendosi che a soli 30 barili di polvere ultimamente capitati. Del bisogno etiandio di queste ne riceverà nota distinta la Serenità Vostra, acciò con particolarità possa conoscere lo stato, ed applicarvi opportuno et adequato il rimedio, che doverà limitarsi, aggiustato all’occorenza, tenuto questo castello di Pinguente a soccorrere, sempre che accadi l’urgenza, non solo se stesso, ma gl’altri tre castelli di Dosso, Colmo e Draguchi; ben scorgendo la publica sapienza che senza diffesa di mura, senza il requisito principalissimo di proportionate munitioni, senza l’assistenza e l’impiego d’alcun numero de Bombardieri, de’ quali si prova una totale mancanza, il zelo, la costanza, l’opre riescono invalide et insusistenti, parti che da me sarano essercitate in ogni modo con tutto ardore, ma che meritano il benigno compatimento et aggiuto di cotesto Eccellentissimo Senato. Dello stato poi di questo palazzo, in molte parti cadente, rovinoso et inhabitabile, non mi dilaterò in maggiori raconti, pre eletto sempre da me, e preposto ad ogn’altro riguardo et proprio mio commodo, il servitio della Patria gravissimo, che è la preservatione di questo luoco al suo altissimo Dominio.
Lo motivo per mio scarico solamente, ben prevedendo anco in ciò inevitabile il danno grande, il pregiuditio da progressi del tempo. Gratie etc.

Pinguente, 21 aprile 1646.
Zuan Andrea Malipiero, Capitanio a Raspo.

Allegato: nota delle munizioni e dei materiali occorrenti alla fortezza (2 cc.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.