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10 aprile| 1646 Zuan Andrea Malipiero

Dispaccio del 14 dicembre| 1646|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
con ducali di 27 ottobre resto avisato della ricevuta di due mano di riverentissime mie d’11, et 14 settembre antecedente, che ben considerato il bisogno di questo castello, sopra l’informationi portate alla Serenità Vostra del cavallaro Gori, ha terminato doversi fare le saracinesche alle due porte del medesimo castello, et appresso una cisterna nella piazza. Con tutta desterità maggiore ho procurato con questi sudditi il dover soccombere a buona parte della spesa per detta cisterna, et espostole il comodo, che riceveriano; ho scoperto, che per le miserie grandi in che si trovano non v’è alcuna speranza, poiché sì dura fatica levargli la tansa de’ galleotti. Il sitto nella piazza, nel quale viene terminato il constituir la cisterna, si trova affatto sassoso, et vi vorrebbe dispendio grossissimo per doversi continuamente spezzar le grotti a forza de scarpelli, così vengo certificato da persone perite. Si trova una cisterna publica di buona tenuta, la quale, mentre fusse rimediata a’ bisogni, riuscirebbe di beneffittio per il mantenimento di quanto vi si ruina, et per quanto si vedono esser rotte le tenche, così chiamate, l’acqua non si può fermare, et con non molta spesa si potrebbe rimediare. Anco un’altra cisterna nella corte del capitanio Scipion Verzi, non piciola, che prontissimo si dimostra concedere la libertà commune, quando dalla sapienza publica fosse terminato doverseglila accomodare perché ne ha bisogno. Ben sì riverente direi che col dennaro, con il quale si dovesse constituir la cisterna, fossero accomodate buona parte delle muraglie, che in più luochi minaciano, sarebbe di fruttuoso servitio e riparo a questo castello. Le due saracinesche deliberate, ho fatto rivedere la spesa che vi potesse accadere, resto informato non vi voler meno de ducati due cento, dovendo essere anco fodratte di ferro, del quale vi vorrebbe di peso de libre 1.200, almeno, per ricercarvisi quattro bastoni di fero a grossezza di brazzo, due per cadauna, oltre che una delle due porte doverà affatto esser rinovata. per constituire luoco dove possa giacere la saracinesca, et secondo il bisogno che la sua Divina Maestà tengha lontano, cada brevemente a segno, per le quali Zorzi d’Abramo, Capo de’ Bombardieri, in questo castello ne tuo’ (?) l’assenso. In queste monitioni sono diversi moschetti a cavalletto et ordinarii, che rimangono inutili ad alcuna fontione, pezzi d’artigliaria et altre armi, che ricevano mutattione de sufficienti, conforme al qui occluso inventario, et direi (...) far ciò capitare in cotesta città, quando però vi concorra il volere della Serenità Vostra, con l’altre artigliarie di Colmo e Draguch, che sino ad hora non ho deviate, divertito dalli tempi sinistri continui per le stradde angustissime si veggono, se bene però con prima accomodattione de’ tempi presentarò l’osservatione a quanto mi vien commesso. Anco devo rappresentare alla Serenità Vostra il bisogno de’ legnami da farsi li corridori et caselli alle muraglie, che all’occorrenze li soldati potessero adoprarsi, poiché restano in questo modo imperfette al prevalersi; et per antecipare, all’opera fossero tagliati legni roveri nella Valle di Montona, quali non riuscissero buoni per la casa dell’Arsenale, facendo siino segnati e riconosciuti dal Capo di detta Valle.
Mi portano pure le ducali antedette la commissione fatta dalla Serenità Vostra al Magistrato sopra le Camare per li ducati quattrocento deliberati, da ripartirli a queste militie languenti, attendo il dannaro. Gratie etc.
Pinguente, li 4 decembre 1646.
Zuan Andrea Malipiero, Capitanio a Raspo.

Allegato: nota delle munizioni (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.