7 marzo 1677 Angelo Morosini
Dispaccio del 6 agosto 1677
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
spedita da me sotto li primi del corrente la felucca di questa guardia verso Monfalcon con li ministri, per l’arresto in quella giurisdittione d’alcuni ladri et a divertimento de’ contrabandi, nel ritorno gl’è sortito incontrar alle rive de Bagni una brazzera che veniva da Trieste, montata da due huomini, quali alla sua vista sbarcarono celermente in terra un sacco; onde ingelositi gl’offitiali, e pretendendo riconoscere quello poteva nel medesimo essistere, fu da un marinaro gettato in mare, che pescato poi, si ritrovò con alquanto sale. Tentata però la retentione de’ sodetti due, uno si salvò colla fuga, e l’altro restò preso e qui condotto col sal e brazzera stessa, che constituito immediate, confessò quanto di sopra, allegando ch’il sale le fu posto in barca da una donna da Trieste, per doverlo portare all’hoste di San Zuanne di Duino, Stato Imperiale. M’aggiongono essi ministri haver ivi inteso ch’il retento suoleva capitar ogn’altro giorno con del sale al predetto luoco de Bagni, il che mi fa credere, ch’in quella parte vengan commessi de’ contrabandi a pregiuditio della Serenità Vostra in quest’importantissima materia. Quell’Illustrissimo signor Podestà haveva ordinato a’ medesimi ministri la consegna del preggione nelle sue carceri; il che m’ha dato mottivo far osservare in Cancelleria ciò ch’in casi simili è stato praticato, e ricavo che oltre la pien’auttorità concessa a questo Reggimento dall’Eccellentissimo Senato, essercitata d(i) già dagl’Eccellentissimi Inquisitori al Sal nella provintia, command(ata) Vostre Eccellenze a’ miei precessori in ducali 15 luglio 1673, et in altr(e di) 3 febraro susseguente, sopra l’arresto effettuato dalla galeotta di Guardia, in dupplicata occasione nell’acque predette de’ Bagni, di Canevo, Pannine forestiere e merli d’oro, che qui il tutto fusse spedito, non ostanti l’instanze dell’Illustrissimo signor Podestà di quel tempo alla medesima terra di Monfalcon. Ho stimato mio debito rassignare li presenti humilissimi sentimenti alla Serenità Vostra, per intiera notitia del fatto e per obbedire a tutto ciò mi fosse inpartito. Gratie etc.
Capodistria, 6 agosto, 1677.
Anzolo Morosini, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 60.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.