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7 marzo 1677 Angelo Morosini

Dispaccio del 17 agosto 1677

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
trovandosi dormire la notte di 15 venendo li 16 corrente, Iuri quondam Luca Rosaz Tellariol, nell’hostaria di Biasio Masse in questa città, scielta da molto tempo per sua habbitatione, restò svalleggiato da Zuanne de’ Signori, era offitial del reggimento, ch’alloggiava da sei giorni circa nell’hostaria medesima, con l’asporto di cinquecento settanta due ori, tra doppie, cechini et ongari.
Avedutosi hieri mattina il Rosaz della mancanza del contante et fugga dell’offitiale, che col pretesto della Corte, ingannando le guardie del castello San Leone, s’haveva fatt’aprir le porte, instituì la sua indolenza alla giustitia et promise, in via di supplicato proclama, cechini cinquanta a chi praticasse la sua retentione. Allettata dal premio, si pose la Corte, et anco diversi di questi sudditi, dietro l’orme del fuggitivo, muniti de’ miei attestati; et è sortito ad un patrone di barca scoprirlo nel Stato imperiale sotto la giurisdittione di San Zuanne di Duino, qual havend’instato appresso li signori Conti della Torre per il suo arresto, fu effettuato col mezzo del Commune, et essiste in quelle preggioni. Gli fu nell’istesso tempo levato il danaro, trovato diminuito in qualche summa et riposto in altra mano da essi signori Conti; a’ quali, doppo capita(to) questa mattina con tali notitie il nominato patrone, ho convenuto accompagnar con l’inserte mie lettere credentiali il svaleggia(to) Rosaz, così da lui pregato, et nell’istesso tempo superfitialmente ricercarli la rimessa del reo in queste forze, acciò dove ha commesso il delitto possa anco restar punito.
M’obliga in tanto la divotissima rassignatione verso la Serenità Vostra, et osservanza delle leggi, trattandosi massime di praticar corrispondenza con soggetti esteri, humiliarle come faccio quest’insorgenza, per tutto quello potesse la medesima produrre in avenire, affine sia la publica maturità sempre prevenuta con le neccessarie partecipationi. Gratie etc.
Capodistria, 17 agosto 1677.
Anzolo Morosini, Podestà e Capitanio.

Allegato: dispaccio del rettore di Capodistria ai conti di San Giovanni di Duino (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 60.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.