7 marzo 1677 Angelo Morosini
Dispaccio del 14 novembre 1677
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
speravo hoggi, con la comparsa a queste rive d’una marcelliana spedita dall’Eccellentissimo Magistrato al Sal, restar dalla publica providenza sovenuto con li ricercati biscotti nell’ossequiosissime mie 4 ottobre spirato, de’ quali sono totalmente prive queste munitioni, et fanno languire la galeotta col pressidio di Pola; ma non vedendo l’effetto sospirato, e stringendo la neccessità, repplico le mie humilissime premure, affine la caritatevol’assistenza della Serenità Vostra commetta l’espeditione.
Con altre mie 16 del stesso mese, rassignai all’alto intendimento dell’Eccellenze Vostre che, sendomi state profferite lire quattrocento sopra il datio del vino per terre aliene di questa sola città, havess’anco incontrato lire cento cinquanta, per la terra di Buie; et ultimamente con la continuatione dell’applicationi, ho havut’essibitione d’altre lire cento settanta per la terra d’Isola, così che rissulta avantaggiata la corrente affittanza da quella dell’anno passato di lire vinti sodette, sopra le settecento; onde humilio di ciò la notitia alla Serenità Vostra per il dovuto stimatissimo assentimento. Gratie etc.
Capodistria, 14 novembre 1677.
Anzolo Morosini, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 60.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.