31 marzo 1681 Valerio da Riva
Dispaccio del 2 maggio 1681
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
ne’ giorni ultimamente decorsi otto soldati della Compagnia d'oltramarini del Capitan Nicolò Benzon, che con una feluca sotto la diretione dell'Alfiere si rittrovavano a Grado, alla guardia di quel posto per l'interesse di Sanità, provocati da alcuni giovani, venero co' medesimi a contesa, et interessatisi poi in essa diversi di quegl'habitanti, si solevò tutto quel luoco contro la militia, e seguì caso importante, rimanend'interfetto dalle scariche de’ soldati uno de’ Gradesani, et altri de’ medesimi feriti. Riddotisi poi li soldati sopra la feluca, si ritirarono verso San Zuanne di Duino. Questo fatto io lo tengo dalla fama, che d'esso s’è sparsa, ma son reso certo che, cresciuto negl'animi de’ soldati il timore del castigo, non sapendo qual'altro partito prendere, si siino condoti alla Madona di Grignan, appresso il luoco di Prosseco, Stato Austriaco, et habbino ivi a due o tre di quelle persone consignato il publico legno con l'armi, andando poscia essi profughi per quei paesi esteri. Son pure fatto certo che l'arsile si rittrovi al presente nel porto di Trieste, condotovi da quelli che l'habbero da’ soldati; e venendomi attestato, da soggetto di questa città rittornato hoggi da quelle rive, la dispositione conveniente che collà si tiene della consigna, sempre che si mandi a riceverlo, ho stimato mio humilissimo debito verso il servitio della Serenità Vostra di portarne il motivo a quel signor Capitanio, con forme proprie et aggiustate espressioni. Di quello sortirà, humiliarò all'Eccellenze Vostre le notitie, et in tanto rassegno divotamente le presenti. Gratie etc.
Capo d'Istria, 2 maggio 1681.
Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 64.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.