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31 marzo 1681 Valerio da Riva

Dispaccio del 21 maggio 1681

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
intrapreso questo Reggimento, dalla Serenità Vostra appoggiato alle mie debolezze, ho applicato agli interessi di questa Camera, che, rittrovandosi in ristrettezza infinita, convengo avvanzare le notitie alla publica sapientissima maturità, acciò degni impartirmi quei commandi le pareran proprii, perché pontualmente da me obbediti possino servir di norme infalibile alle mie operationi.
Undeci mille ducati circa di ragion libera compongono l'entrate di questa Camera; queste caminano distribuite con inegualissimo riparto per le paghe de’ datii, che scadono nei mesi di luglio, novembre e marzo alla summa de’ ducati dieci mille, e gl'altri mille soli succedono ne' restanti nove mesi; sì che, entrato io alla carica a’ primi d'aprile, mi ritrovo haver da risquotere, sino tutto giugno, che soli ducati trecento, e pur corre l'obligo mensuale de’ salariati per ducati quattrocento e vinti, barc'armata e Governatore ducati trecento, limitation alla Cassa dell'Eccelso Consiglio ducati sessantatre, et altri ducati ottanta in varie spese; onde, nell'impossibilità di supplire a quanto devo, convengono tutti pacientare il loro credito.
Tentai da questi datiari qualche pagamento antecipato, ma per le spese estraordinarie occorse sott’il Reggimento dell'Eccellentissimo Precessore, ha convenuto egli valersi de’ ducati sei cento ricavati con fattica da’ medesimi, di paghe che scadevano sotto di me, et anco è partito col credito di più ducati ducento de’ suoi salarii, per non haver havuto forma di sodisfarsi.
Necessarissime spese mi si uniscono, a’ quali in tutti i modi dovrò supplire, cadendomi fra queste il salario dell'Eccellentissimo signor Proveditor alla Sanità di due mesi, che, con vigilanza et incomodo di straordinarii, trascorre frequentemente la provincia per i riguardi non meno della salute, che per compire a quanto dall'Eccellenze Vostre è stato appoggiato alla sua singolar prudenza e virtù; né havend'io in Cassa di raggion libera che per 160, mi rittrovo col ramarico di non poter suplire a questo necessario dovuto pagamento delli soldi sei per lira, raggion obligata, sono lire 400 circa, e circa lire 1.140 di quello dlle decime del clero.
Conosciuta dalla publica sapienza la fiachezza della stessa Camera, ha voluto che l'Eccellentissimo signor Savio Cassier, con la missione ogni mese di 348 cechini, che sono ducati 1.125, assistì alle tre barche armate et alle due Compagnie, che in questa provincia si rittrovano per l'interesse di Sanità, como pure per il pagamento di sei condotti; attendendo le paghe di tutte quelle militie a’ ducati 1.150 al mese, et andando creditrici del corrente mese, convengo supplicare la Serenità Vostra del sovegno sodetto, ben potendo comprendere la publica prudenza dalla sodetta veridica naratione de’ fatti, esser imposibile che la carica possa esser aggravata d'estraordinarie spese, mentre non può portar il peso dell'ordinarie; e la mia applicatione non sa certamente rittrovar compenso che basti.
L'Eccellentissimo signor Proveditor alla Sanità Gradenigo, ricevuta la comissione di rassegnar et spedir a Padua la Compagnia Scura, ha a me rimessa l'essecutione della medesima, conoscendo sua Eccellenza la convenienza che, essendo stati trasmessi a questa Rappresentanza li rolli di esse militie, come pure essendo sempre state corrisposte dalla medesima le paghe, habbi essa ancora la facoltà e l'incombenza di rassegnarle. Con quest'atto però di cortese bontà, honorato dal sodetto Eccellentissimo signor Proveditore, ho datta la rassegna alla medesima Compagnia Scura, e faccio s'allestisca per l'imbarco; et andand’ella creditrice di dui terzi, l'ho pienamente sodisfatta, havendo preso ad imprestido a causa dell’angustie della publica Cassa lire mille da questo mercante Pedrini, per rimbatarlo quando di costà mi capiti il denaro che, come sopra, va l'Eccellentissimo signor Savio per quest'occorrenza mensualmente trasmettendo.
Trasmessami dal corrispondente in Trieste l'inserta poliza delle spese da egli fatte per occasione della publica felluca, che in quel porto si rittrovava, da me ricuperata, come accenai alla Serenità Vostra con lettere di 11 corrente, ho delle stesse il medesimo rimborsato Mattio Ferro, Scontro di Camera, fu per sua puoca pratica da me semplicemente dalla carica suspeso, ma non già assolutamente licentiato, non potend’io far tal passo essend’egli rivestito nella carica stessa dagl’Illustrissimi signori Proveditori dell’Eccellentissima Quarantia, e senza l'assenso del medesimo non posso rimoverlo.
Con la formatione d’un estato de’ debitori, di mio ordine in questi giorni da esso fatto, ha via più comprobata la sua divotione et fede verso il publico interesse; e facendosi documentar da persona perita proccura d'apprendere l'instrucioni bisognevoli, e la necessaria habilità per un puntuale servitio.
Andand’io però cautativamente pacientando, non essendovi massime per hora il bisogno d’alcun giro di scrittura, mi regolai nel modo ricchiedesse l’occorrenza. Gratie etc.
Capo d'Istria, 21 maggio 1681.

Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.

Allegato: nota delle spese sostenute per la felucca (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 64.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.