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31 marzo 1681 Valerio da Riva

Dispaccio del 25 maggio 1681

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
solevato dalla Serenità Vostra l'Eccellentissimo Gradenigo del peso molestissimo con somma prudenza et egual lode da egli sostenuto nella carica di Proveditor alla Sanità in questa provincia, osservo sussequentemente sostituite dalla publica grandezza le mie debolezze all'assistenza a così rillevante materia. Appresso le ducali 23 corrente, ne’ quali ricevo le publiche sovrane commissioni, mi giungono parimente quelle del Magistrato Eccellentissimo alla Sanità. Disponendosi però la mia humilissima ubbidienza all’essecutione puntuale delle medesime; prometto riverentemente all'Eccellenze Vostre la dovuta vigilanza et attentione, non lasciando l'Eccellentissimo Gradenigo di somministrarmi tutti quei lumi che mi si renddono necessarii per ben derigermi; et alla Serenità Vostra, come al predetto Eccellentissimo Magistrato, rassegnarò dilligentemente di tempo in tempo le notitie delle mie zelantissime operationi. Per quello poi riguarda la ricupera del denaro di raggione della Mensa Episcopale di Città Nova, rascosso dall'Ecconomo, che è in questi giorni mancato di vita, contribuirò le proprie dilligenze, come mi viene nelle sodette ducali dalla Serenità Vostra commandato. Gratie etc.
Capo d'Istria, 25 maggio 1681.

Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 64.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.