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31 marzo 1681 Valerio da Riva

Dispaccio del 26 maggio 1681

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
presentantemi dal Capitan Cristoforo Bruti le publiche ducali di sua ellettione di Capitanio sopra l'Ordinanze d'Albona, è stato da me in humilissima ubbidienza delle medesime admesso alla carica stessa, potendo veramente la Serenità Vostra promettersi puntuale e fruttuoso servitio da questo soggetto, per la sua sufficienza et attitudine contrassegnata da degni requisiti, che s'ha aquistati con l'essempio de’ suoi progenitori nella guerra in Levante.
La galeota montata dalla Compagnia Collonilla Rados, all'ubbidienza di questa Rappresentanza, essendo nova e tutt'aperta, e perciò inhabile al servitio, non essend’intorno essa, da che fu fabricata, stata fatta alcuna operatione, ho stimato bene farla aggiustare, in che s'è speso lire 33, come la Serenità Vostra osservarà dall'occluso conto; e perché il Governatore della stessa richiede frequentemente denaro per impalmarla, né essendovi qui alcuna prescritione, ma concedendosi a’ Capitanii l’impalmadure quando le richiedono, stimarei bene praticare ciò che si costuma in Dalmatia; e vedendo sopra ciò terminatione ultimamente seguita dell'Eccellentissimo signor General Valier, con la quale, a presservatione di simili bastimenti, decreta che haver debbano libre cento sessanta di sevo (?) all'anno per due impalmadure e due imbolezadure, però, quando la Serenità Vostra non dissenti, farò registrare in questa Cancelleria la terminatione medesima, per la sua essecutione verso ogni galeota che secondo l'ocasione in questa provincia si rittrovassero.
Nelle ducali 23 corrente commanda la Serenità Vostra ch'io debba far capitar costà al Reggimento Eccellentissimo all'Arsenale la feluca che, abbadonata da quei soldati fuggiti et condota nel porto di Trieste, è stata da me ricuperata. Servirebbe mirabilmente in aggiunta dell'altra che qui ordinariamente si tiene, per far scorrere quest’acque a divertimento de’ contrabandi, dovendosi a ciò molto ben accudire, mentre che, neglette sin hora per li rispeti di Sanità le solite inquisitioni, conosciuti neccessarii gl’usi delle dilligenze per troncar il corso di molti disordini che a pregiuditio de’ publici datii dubito si siino invalsi. Questi due picioli legni però, potendo speditamente e con preavertenza da per tutto condursi, possono prestare ottimo servitio, et essendo la Compagnia Rados più dell'altre numerosa, può armare le feluche medesime e la galeota ancora. Suspendendo dunque la missione di essa feluca, attendarò sopra li presenti miei zelantissimi rifflessi le publiche delliberationi. Essendo heri sera mancato di vita questo padre inquisitore del Sant'Offitio, credo bene accennarlo come divotamente facio alla Serenità Vostra. Gratie etc.
Capo d'Istria, 26 maggio 1681.

Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 64.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.