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31 marzo 1681 Valerio da Riva

Dispaccio del 27 maggio 1681

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
riddotto a glorioso fine dall'Eccellentissimo signor Bernardo Gradenigo il lungo moto di noiose cure in questa Provincia, nelle passate giature della Germania, restituisce a’ cenni della Serenità Vostra, sul’ali del merito, della propria ubidienza. Nei pochi momenti di mio soggiorno a questa carica che mi toccò in sorte di riverire le sue ben degne prerogative, ho ammirato con stupor la di lui prudente condotta, e nella pontualità del servitio ho veduto compite le parti tutte di sua incombenza, e quelle insieme ch’alla propria virtù dall'Eccellenze Vostre sono state ingionte.
Dalle rimostranze di stima e dagl'applausi di questi popoli, ch'accompagnano con benedittioni il suo homo, ho compreso anco quanto habbia saputo conservarli nella veneratione e nel rispetto verso la Serenità Vostra, ed ho appreso insieme, dalle sue rette attioni e dall'affetto de’ sudditi, la norma di rendermi non  infruttuoso in quell’impiego che dalla publica munificenza alle debolezze mie resta appoggiato.
Qualche altro affare proprio di questa Rappresentanza alla medesima naturalmente ritorna devoluto, né in questo atto di debito, dovuto alle condittioni dell'Eccellentissimo Gradenigo, altro mi corre, che d’attender dall'Eccellenze Vostre, sopra alcun altro che restasse indifinito, la prescrittione di quei commandi che serviranno di legge alla mia cieca obedienza. Gratie etc.
Capodistria, 27 maggio 1681.

Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 64.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.