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2 marzo 1682 Gaetano Orio

Dispaccio del 2 marzo 1682

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
con non poca ammiratione vado osservando che, non ostante le terminationi rigorosissime della Serenità Vostra, che assolutamente prohibiscono che li Capitanii di fuste, felucche o altri legni armati non possano ellevare da questa provincia alcun habitante in essa, essendo ogn’uno d’essi risservati all’obedienza e commando di Vostra Serenità, ad ogni modo, fatti sempre più temerarii, essi Capi si fanno quasi giornalmente lecito di trasgredire a tale sovrana volontà, conducendo seco, si può dire ogni volta che capitano in provincia, huomeni della stessa, contro il volere loro e de’ proprii superiori che li hanno allevati; né parrendomi proprio di dover lasciar correre tale inconveniente, ho voluto colle presenti riverentissime mie parteciparlo alla Serenità Vostra, perché degni porgervi col suo maturo rifflesso quel rimedio che adequato più le paresse opportuno, mentre anco già tempo il Maggior Partezi (?), che al presente si ritrova colla sua Compagnia a Zara, ha seco con male arti condotto via Anttonio Pragovanich e Matte Miloranich quondam Santo, di questa giurisditione, et precedentemente Shora quondam Capitanio Pietro Humilini ha pure condotto seco Zorzi Iubenich, il quale hora si ritrova a Zara nella Compagnia del Capitanio Vivo, che ha successo al sudetto Humilini, lasciando in questa forma in abbandono l’osservanza delle predette sempre riverite terminationi, et privando le loro case di chi le può sostentare. Per parte di questi tre meschini mi vengono fatte calorite instanze perché lo rappresenti, come con tutt’ossequio faccio, alla Serenità Vostra, perché si compiacia, benignamente procedendo, ordinare che siano licenciati e restituiti nel primiero loro nido, et passare poscia contro li trasgressori a quelle deliberationi che paressero più proprie alla Serenità Vostra, a di loro coretione, esempio altrui et a consolatione de’ antedetti Pragovanich, Miloranich e Iubenich, che riverentissimi a genochia flessate implorano. Gratie etc.
Parenzo, 2 marzo 1682.

Gaetano Orio, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 65.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.