31 marzo 1681 Valerio da Riva
Dispaccio del 1 marzo 1682
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
in ducali 3 genaro decorso m’inviò la Serenità Vostra in copia lettere dell’Illustrissimo signor Podestà di Parenzo, con certo suo atto di 26 ottobre decorso, con il qual elleggeva in Raggionato sive Scrivano di tutte quelle Scuole e Luochi Pii, così della città come del territorio, un tal Niccolò Chiessari, Nodaro, sopra la qual ellettione supplicava il Rappresentante medesimo la confermatione dell’Eccellentissimo Senato.
Mi commandò però la Serenità Vostra, nelle ducali stesse, che trovand’io alcuna cosa in contrario, dovvessi avvisarLa, per atenderne in tale proposito nuovo publico incarico. Sono certo varie cose che ripugniano all’ellettione medesima, perché le intiere Scuole che colà s’attrovano hano elletti li suoi Raggionati, che tengono e girano la loro scrittura; e se vi nascon errori e disordini, questo Reggimento, come Giudice Delegato sopra Luochi Pii della Provincia, ne tiene legalmente la sopraintendenza; e se fussero veri li sconcerti asseriti nell’amministrationi e maneggi, questo Reggimento pure deve conoscerli e regolarli, com’è solito farsi nelle visite che dal medesimo si praticano dei Luochi della provincia medesima; né, per mio divoto sentimento, sarebbe proprio che dal ministerio e dal ragiro d’un solo tanti Luochi Pii si maneggiassero, e colassero in lui tutte l’utilità che divise servono ad honesto tratenimento di più d’uno di quegl’habitanti, ch’essercitano il suo offitio senza che si sentano reclami; et il privar queo popolo della facoltà che tengono d’elleggersi a suo piacimento li Raggionati, non potrebbe che cagionarli particolar discontento.
Ma senz’inoltrarmi nelle considerationi, che meglio puono di gran lunga farsi dal Publico Sapientissimo Intendimento, rifferirò solo che trovo tal punto deciso, mentre l’Eccellentissimo messer Andrea Erizzo, che con ammirabile virtù e prudenza sostenne questo governo, vigillando con spirito zelante sopra la buona condotta e direttione de’ Luochi Pii, saggiamente in alcuni suoi ordini terminò che da quelli dei Luochi si elleggessero li Nodari o Raggionati da tener la scrittura di Luochi Pii, e che, spirato un anno dal lor offitio, questo Reggimento, osservata l’opra, dovvesse, secondo la loro sufficienza o inhabilità, confermarli o reprobarli. Deve tal decreto e termine considerarsi come fatto dall’auttorità suprema dell’Eccellentissimo Senato, poscia che con plaudenti ducali di 5 luglio 1659 restò intieramente laudato. Né può in tale materia l’Illustrissimo signor Podestà di Parenzo ingerirsi senza contravenire a quest’espressa publica volontà, al privileggio degl’habitanti dei luochi, et all’auttorità di questa Rappresentanza.
Tanto m’accade di humilmente rappresentare alla Serenità Vostra, coll’inviar pur unit’in copia il capitolo de’ medesimi ordini Erizzo sopra tal punto disponenti, che servir possa di fondamento alle publiche sapientissime deliberationi. Gratie etc.
Capodistria, primo marzo 1682.
Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.
Allegato: copia delle terminazioni emanate dal rettore di Capodistria Andrea Erizzo, nel 20 giugno 1659 (1 c.)
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 65.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.