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31 marzo 1681 Valerio da Riva

Dispaccio del 20 maggio 1682

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
io partecipai humilmente alla Serenità Vostra nelle mie corrente li novi emergenti di contaggio nella Stiria, et ora, con mio sommo discontento, convengo avvisarLe la continuation degl’accidenti ne’ luoghi e nel modo che dagl’occlusi avisi di confidenza e dale lettere dei Proveditori alla Sanità di Lubiana distintamente si vede.
Il Cragnio continua, anzi vigorosamente rinforza, le custodie e le diffese, che ci servono d’argine e di scudo; qui si sono disposte, come per la provincia, le cautelle accennate in dette mie degl’11. Ogni cosa partecipo a cotest’Eccellentissimo Magistrato, pronto ad obbedire quello di più mi verrà commandato; tenendo intanto vive le prattiche, per esser d’ogni successo in diligenza raguagliato.
Mentre dai signori Olimpo Gavardo Cavalier e Dottor Santo Grisoni, per essecuttion delle commissioni riverite della Serenità Vostra nelle ducali 28 marzo caduto sopra il mio divoto raccordo, si vanno unendo le leggi, decreti et ordini concernenti ’l buon governo di questa provincia, mi presentano essi l’inclusa scrittura, con il loro parere circa la dispositione delle materie e della stampa del volume. Io la trasmetto però humilmente sotto i sapientissimi riflessi di Vostre Eccellenze per veder s’incontra il publico sovrano beneplacito. Gratie etc.
Capod’Istria, 20 maggio 1682.

Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.

Allegato: ipotetico frontespizio del futuro volume a stampa contenente le leggi per il buon governo dell’Istria (1 c.); nota dei periti incaricati di curare il suddetto volume, contenente le varie fasi da seguire per portare a termine il compito loro assegnato (1 c.); relazioni sullo stato del morbo pestifero in Stiria (2 cc.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 65.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.