31 marzo 1681 Valerio da Riva
Dispaccio del 23 maggio 1682
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
il signor Capitanio di Gallemberch, Luogotenente cesareo nella provincia del Cragnio, mi scrive l’incluse lettere, ch’originali humilio sotto gl’alti riflessi di Vostra Serenità. Egli mi dà parere dei successi contaggiosi seguiti ultimamente nella Stiria, e li suoi avvisi si conformano alli già da me partecipati alla Serenità Vostra et a cotest’Eccellentissimo Magistrato, raguagliandomi pure delle dilligentie, guardie e cautelle ch’in quella provincia si praticano a’ passi de’ fiumi e delle montagnie per tenerla diffesa. M’avvisa pure d’haver egli, nel giorno di 21 corrente, ricevute dai confini della Crovatia tre soggetti, con avvisi che Turchi, unitisi dala Bosna et altrui luochi al numero di 20 mila, andassero meditando un’invasione nella Stiria stessa. Continuerò a nutrire le corrispondenze con soggetto di tanto riguardo e che, dimostrando un’ingenua dispositione verso il dominio della Serenità Vostra, non può che con buone notitie conferir molto in similli anfratti al suo reale servitio.
A cotest’Eccellentissimo Magistrato ho pur trasmesso copia della lettera stessa, mentr’anco in questa provintia ho disposti gl’ordini per il serramento de’ passi e sospensioni di pratica, e commercio agl’Imperiali, conforme che dal medesimo m’è stato commandato. Gratie etc.
Capodistria, 23 maggio 1682.
Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.
Allegato: dispaccio del conte Giorgio Sigismondo di Gallembergh, sullo stato del morbo pestifero in Stiria e sui provvedimenti di Sanità, inviato al rettore di Capodistria (2 cc.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 65.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.