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31 marzo 1681 Valerio da Riva

Dispaccio del 30 maggio 1682

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
continuando il signor Conte di Gallembergh, Luogotenente Cesareo nel Cragnio, a favorirmi degl’avvisi distinti, come l’ho pregato, degl’andamenti del contaggio nella Stiria, e dei Turchi nella Crovatia, mi scrive nelle sue cortesi lettere de’ 28 con distintione le cose degnie di saputa, dimostrandomi la diminutione del male in Gratz e villaggi di quel territorio, la speranza che si renda presto estinto, cossì anco negl’altri luochi già accennati, conservandosi solo in Pettovia (?) in augumento, per la trascuragion e mal governo di quelle genti. Mi raguaglia pure con distintione delle dilligenze ch’in quelle parti si praticano, e delle guardie e cautelle ch’usa il Cragnio per tenersi deffeso; et inviandomi di più una carta di Cosmografia di quella provincia, m’ha in essa con differenti linee segniati tutti li luochi infetti, li fiumi e li passi che sono muniti di guardie, come la Serenità Vostra comprender si degnierà dalle medesime lettere, ch’originali includo, mentre trasmetto la carta sotto li rifflessi di cotest’Eccellentissimo Magistrato alla Sanità; havvendomi la cortese corrispondenza di quel Cavagliere dato modo di prevenir li commandamenti di quell’Eccellenze, con simil informatione da loro desiderata.
Quant’ai Turchi pare che si habbino ammassati nella Crovatia, con dissegnio d’indur in obbedentia alcuni popoli renitenti a commando di quel governo, onde vano gl’Imperiali concependo speranze di non esser attaccati; ad ogni modo, non fidandosi intieramente, stano su l’avviso e preparati alla diffesa. Ch’è quanto in sodisfattione del mio humilissimo debito posso in tale matteria portare di presente alla sovrana notitia di Vostra Serenità e dell’Eccellenze Vostre, mentre non lascio di tener vive le pratiche per riportarne a publico servitio li più sicuri raguagli, de’ quali alcuni pure si contengono nell’altri due lettere, che includo, di Monsignor Vescovo di Trieste e di mio buon confidente da Gratz. Gratie etc.
Capodistria, 30 maggio 1682.

Aggiungo anco le lettere del medesimo signor Conte di Gallemberch, scritte con i deputati del Cragnio a questi nostri Proveditori di Sanità.

Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.

Allegati: dispacci del conte di Gallembergh al rettore di Capodistria, riguardanti lo stato del morbo pestilenziale in Stiria e l’avanzata dei Turchi in Croazia (2 cc.); dispaccio del confidente di Gratz al rettore di Capodistria, riguardante lo stato del morbo in Stiria e Croazia (1 c.); dispaccio del vescovo di Trieste al rettore di Capodistria, riguardante lo stato del morbo a Gratz (1 c.); supplica per ottenere il permesso di vendere il sale agli imperiali durante il blocco dei confini per ragioni di Sanità (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 65.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.