31 marzo 1681 Valerio da Riva
Dispaccio del 5 giugno 1682
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
continua pure il signor Conte di Gallembergh, Luogotenente Cesareo nel Cragno, ad honorarmi con avvisi distinti et ingenui sopra gl’andamenti del contaggio nella Stiria, e de’ Turchi nella Crovatia, e come l’uno si è nuovamente esteso in altro villaggio di là dal fiume Saan, così li secondi sono sbandati e disvolti, come la Serenità Vostra si degnierà osservare dalle lettere d’esso signor Conte, che mando incluse originali, vedendosi nelle medesime li tratti d’una germana obligate confidentia; e se bene la data è di 4 maggio, ciò è puro equivoco, sendo pervenute hoggi a Trieste per il mess’espresso d’ordine mio a Lubiana spedito, e poi capitate a me questa sera; cosiche son esse lettere hieri sicuramente scritte. Sto atendendo l’altre che verranno per la posta di Germania, come m’accenna, e mentre alla Serenità Vostra porto humilmente le presenti notitie, et unisco copia d’altr’avviso di mio confidente da Lubiana, partecipo parimente ogni cosa con la dovuta puntualità a cotest’eccellentissimo Magistrato. Gratie etc.
Capodistria, 5 giugno 1682.
Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.
Nel sigillar le presenti mi giongono altre lettere del Conte di Gallembergh che rimetto a Vostra Serenità.
Allegati: dispaccio del conte di Gallembergh al rettore di Capodistria, riguardante lo stato del morbo pestifero e l’avanzata dei turchi in Croazia (2 cc.); altro dispaccio del conte di Gallembergh, riguardante l’armata turca (1 c.); nota di un confidente anonimo, riguardante lo stato del contagio a Gratz (1 c.); dispaccio di un confidente da Lubiana, riguardante lo stato del morbo (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 65.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.