31 marzo 1681 Valerio da Riva
Dispaccio del 12 luglio 1682
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
nella certezza che tra pocchi giorni io habbi da riverire qui l’Eccellentissimo successor mio, raviso, anco vicin il fine di quest’impiego, in cui tutto ciò che dalle mie debolezze ha potuto spremere l’ardente zelo di ben servire la Serenità Vostra è stato con divotissimo cuore al suo reggio servitio consacrato.
In quest’ultimi periodi, applicand’a lasciar le cose nel miglior stato e vantaggio per il publico interesse, e singolarmente li datii che costituiscono l’entrate in questa Camera, m’è sortito delliberar quello delle rendite di Dignano per il solito tempo d’anni cinque a ducati 502 all’anno valuta corrente, come fu nella passata condota, e con li patti e conditioni che si contengono nell’inclusa scrittura, presentata su l’incanto da Alberto Albertini condutor; nella quale, sendovi qualche particolare non ordinario delle passate condote, singolarmente il secondo capitolo, che non riuscendo a lui riscuotere dalla Communità di Dignano il formento et orzo, di che alla summa di soli circa quattordeci annuali essa paga, debba in ogni modo a lui condutore da questa Camera restar bonificato, per haver poi essa contro la Communità medesima il dovuto regresso; e di più il capitolo terzo, che in caso, che Dio non voglia, di contaggio in Provincia, egli resti da detto dacio disobligato e libero; brama però che dala publica suprema auttorità tale deliberatione, decretata et approvata rimanga. Restava poi il dacio del sale, considerabile tra gl’altri, che per occulta intelligenza tra dacianti non m’era in moltissimi incanti potuto riuscire d’affittarlo; ma in fine, sortitomi di separar e dividere la loro compagnia, e ridurli a pica e concorrenza, m’è anco felicemente successo il delliberarlo augumentato ancora di ducati 205 bona valuta dalla passata condota, ma nei modi, casi e conditioni come mostra la copia inserta e con valide pieggiarie, rendend’il publico interesse assicurato. Supplica però il condutore che tal delliberatione anco resti dal publico riverito beneplacito confermata. Alcuni altri datieri ancora rimangono su l’incanto, come si vede nell’incluso foglio, che in tutti non eccedono la summa di circa ducati 300 bona valuta; si sono distribuiti gl’ordini e regole migliori, per conservar anco questi quanto più si possa da’ pregiudicii difesi, né lascio in tanto di procurarne parimenti da’ medesimi l’affittanze.
La restauratione del palazzo di Portole s’è finalmente riddotta in una forma valida e consistente; così che non può credersi sii per tenere per molti annni alcuna necessità d’esser accomodato, essendosi in ciò impiegati li ducati duicento delle decime del clero, come commandò la Serenità Vostra in ducali 6 novembre decorso.
Questo castel Leone, in cui s’è incessantemente lavorato dal principio d’aprile fin’hora, si trova vicino allo stato d’un perfettissimo rissarcimento, in cui confido prima del mio partire sicuramente vederlo, ma non è riuscita bastante la summa di ducati 570 destinati, perché, antichissima, la fabrica ha ingannata l’opinione de’ periti, e in molti siti le muraglie, che all’occhio parevano durabili e forti, al tocco del martello sono sdrucit’e dirocate, onde necessariamente havendosi convenuto crescere la quantità di molta calcina e di molti altri materiali, altre lire settecento in circa ho convenuto esborsare di più. Per rimetter però questi nella publica Cassa, considerand’i decreti e l’intentione suprema dell’Eccellentissimo Senato, che s’aplichino condanne alla restauratione delle fortezze, ho in questi giorni fatto alcune speditioni di rei che si trovano nelle carceri, e, con proportione conveniente a’ delitti, gl'ho sententiati al rissarcimento della stessa publica Cassa, per la summa delle lire 700 predette e di vantaggio ancora; il che, com’humilmente partecipo alla Serenità Vostra, così spero che non sia per disagradire al publico benignissimo volere; essendosi sempre tenuta la mira sul maggior risparmio del publico denaro; a che con lodevole attentione hanno particolarmente vigilato li signori Agostin Vida e Andrea Tarsia, deputati da me a tale sopr’intendenza, con l’approbatione dell’Eccellentissimo Senato; come pur il Capitan Francesco Paulazzi, soprastante agl’operarii, ha dato degni testimonii d’una singolar divotione verso il publico servitio.
Nel mio partire tenirò poi il contento d’haver potuto, con le rendite di questa Camera e con la delligenza dell’essatione sodisfatti tutti li creditori della medesima per l'intiero corso del mio Reggimento, senza che per l’ordinarie spese mi sia occorso di molestar, per la dispensa di denaro, il publico orecchio; così che l’Eccellentissimo successor mio non havrà per questo riguardo disturbo veruno. Gratie etc.
Capo d'Istria, 12 luglio 1682.
Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.
Allegati: nota sul dazio dei sali (1 c.); affitto del dazio sulle rendite di Dignano (1 c.); nota dei dazi all'incanto (1 c.); affitto del dazio estratto dalla città di Muggia (2 cc.); affitto del dazio dei sale (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 65.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.