31 marzo 1681 Valerio da Riva
Dispaccio del 23 luglio 1682
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
nell’aggitationi che rendono flutuanti questi sudditi per l’imminente flagello della peste, giusta causa del sospeso necessario commercio, ondeggiano infinitamente gl’animi loro per gl’avisi che al Magistrato Eccellentissimo al Sale si procuri di stabillir novo partito de’ sali forestieri da un tal Giovanni Francesco Banderioli, e di riaprir le piaghe che tante volte afflissero questa città, e che ultimamente nel concluso partito peritei dalla Publica Munificenza con il balsamo della pietà sono state sanate.
Commossi questi cittadini da’ minaciati tentativi, hanno hieri nel loro Consiglio presa parte d’espedire a’ piedi di Vostra Serenità quatro ambasciatori, de’ qualli seguì pur la nomina, et impiegati altri a ripartir su l’habilità de’ concittadini competente aggravio o tansa, che vaglia a supplir nella misera costitutione d’effetti di questa Communità, alle spese necessarie per questa espeditione.
Prima però che permetter loro la mossa, l’ho voluta precorrere all’Eccellenze Vostre le notitie, e per debito di mia incombenza, e per attender sopra ciò la publica volontà. Gratie etc.
Capodistria, 23 luglio 1682.
Valerio da Riva, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 65.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.