29 luglio 1682 Bernardino Michiel
Dispaccio del 18 novembre 1682
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
il dacio del pane di questa città, che per moltissime esperienze praticate sopra l’incanto del mese di luglio in qua, non è stato possibile affittarlo, né compliva al publico interesse dispensarlo in poste separate alle pistore, come havevo divisato, fu l’altro giorno da me deliberato a Nicolò Torre, per anni due, che hanno il principio dal mese di luglio scorso, a lire 750 all’anno buona valuta, con la risserva del publico beneplacito. Questo prezzo è inferiore alla prossima passata condotta, ma se si riguardano le antecedenti da dieci anni in qua, espresse nell’alligata notta, lo trovo non molto dissonante. Li rispetti, che militano, de’ passi chiusi, destrutivi del comercio, et della solita confluenza di giente, con il discapito provato da chi hebbe condotta decorsa, sono mottivi della retiratezza de’ daciari; ond’ho stimato vantaggio dell’interesse di Vostra Serenità deliberar esso dacio per anni due, ne gli rimane assicurato alla publica Cassa il capitale certo di lire 1.500 buona valuta. Vostre Eccellenze degnino gradire la buona volontà mia nel loro servitio, verso del quale non mancarò di tutta l'applicatione per meritare la gratia dell'Eccellentissimo Senato. Gratie etc.
Capodistria, 18 novembre 1682.
Bernardin Michiel, Podestà e Capitanio.
Allegato: nota delle precedenti affittanze del dazio del pane (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 65.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.