29 luglio 1682 Bernardino Michiel
Dispaccio del 21 aprile 1683
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
in punto che l’Eccellentissimo signor Proveditor alla Sanità Giustiniano era per prendere l’imbarco verso la Patria, le sopragiungono due della Serenità Vostra che l’obligano spingere la barc’armata, che assiste alla guardia di queste rive, all’obbedienza dell’Eccellentissimo signor Proveditor General di Dalmatia, col suo rollo et notte neccessarie. Egli obbedisce al publico cenno, e fa quella parte, che haverei fatt’io medesimo come Podestà e Capitanio quando ne fossi stato commandato, non havendo minor zelo nel servitio della Patria di quello poss’havere ogni buon cittadino; ma son obligato riverentemente avisare Vostra Serenità che molti riguardi publici chiamano a questa parte alcun legno armato, essendovene sempre stato uno, e due anco ne’ passati tempi della guerra col Turco, senza consideratione all’urgenze che altrove correvano. Servono le barch’armate a questa parte per tener in freno li sudditi esteri, che con facilità si cimentano al trasporto d’ogli e sali dalle parti di Sotto Vento, alle vicine città imperiali. Assicurano il pagamento de’ transiti, che oltre lo stabilire fermo il dominio del mare in Vostra Serenità, rende anco alla publica Cassa senza veruna dettratione qualche vantaggio, facilitano la deliberatione del dacio importante dell’oglio, senza di cui questa Cassa sarebbe annientata, et in fine apportano tanti beneffitii e sicurezze, quanto in mancanza si vederebbero frequentar i contrabandi, diffraudati i transiti et reso inaffittato il dacio dell’oglio; esperimento che, dovendo tra puoco seguire, non essendovi legno armato che scorra le riviere, si principiarà a provare discapiti, con inaffittanze e con quegl’altri malori che potranno seguire in una defficienza non più veduta. S’aggionge altro considerabile riflesso, che havendo la Serenità Vostra ed il Magistrato Eccellentissimo alla Sanità conferito alla mia debolezza la sopraintendenza in tale matteria, occorrendo avanzar ordini, portar lettere ed accorrere a qualch’urgenza nei luochi marittimi, che si estendono oltre cento miglia, non essendovi legno armato che in poche hore gira sino agl’ultimi confini della provincia, sarà di necessità differirne molti giorni gl’avisi, le commissioni e lo stabilimento di quelle regole, che formano i disordini, e rimediano a’ nascenti mali con evidente publico pregiudicio. Porto queste riverenti notitie a Vostre Eccellenze perché non sia annotato di mancanza il mio debito. Nel resto io devo obbedirLe, et per dagliene un devoto testimonio, ho fatto consignare il rollo di detta barc’armata all’Eccellentissimo signor Proveditor General che vole rassegnarla. Ho fatto ogni sforzo per soccorrerla d’una paga, ancorché questa Cassa sia essausta all’impossibile, come osservaranno dall’ingionto ristretto. Mi dispiace che il Collonello Rados, Capitanio della medesima Compagnia, insista non potter prender la marchia senza l’intiero saldo del suo credito, consistente in ducati 560 circa; ma come io non ho habilità di potterlo soddisfare, così la Publica Providenza saprà trovar ripiego ad ogni intoppo. Gratie etc.
Capodistria, 21 aprile 1683.
Bernardin Michiel, Podestà e Capitanio.
Allegato: nota delle entrate e delle uscite della pubblica cassa di Capodistria (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.