29 luglio 1682 Bernardino Michiel
Dispaccio del 21 luglio 1683
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
la città di Capodistria è ridotta senza acqua, e l’unico suo provedimento lo fa in distanza di due miglia. Era in altri tempi per opera de’ vasi sotterranei condotta sino entro le mura, ove, alcuni anni sono, fu erretta una fontana. Per ridurla al luoco di prima, acciò questi popoli con maggior faccilità potessero rendersi previsti di tanto requisito nelle sicità che corrono, implororno questi Sindici l’Eccelso Consiglio di Dieci le permetesse il taglio di qualche numero d’onari nel bosco di Montona per far canoni, il che benignamente le fu concesso con ducali xi zugno scaduto.
Hora, affrondandosi altr’opositione, che è quella di non haver danaro per adempir l’opera con pericolo, che rimanga giettato il legname, ed ogn’altro preparatorio, riccorre la stessa col mezo de’ suoi intervenienti avanti di me, et mi essibisse l’ingionta suplica, riccercando permissione di valersi de’ ducati 250 di ragione del suo Fontico, da esser rissarciti con gl’uttili delle farine senza diminutione de’ suoi capitali. Io, non ostante che conosco la neccessità delle loro instanze, non ho voluto arogarmi tale libertà senza il previo beneplacito della Serenità Vostra. L’humilio perciò a’ Suoi alti riflessi per quelle deliberationi che conoscerà proprie. Grati etc.
Capodistria, 21 luglio 1683.
Bernardin Michiel, Podestà e Capitanio.
Allegato: supplica dei rappresentanti di Capodistria (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.