29 luglio 1682 Bernardino Michiel
Dispaccio del 2 agosto 1683
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
l’interesse di Vostra Serenità, che mi sta sempre fisso nel cuore, m’obliga qualche volta esserLe molesto. Con mie humilissime di 24 scaduto le partecipai le difficoltà che s’incontravano nel deliberare il dacio dell’imbottadura di questa città e territorio, a causa della sicità corsa, et che tutavia corre, accompagnata da qualche tempesta che rende l’annata scarsa di vino. Hora le soggiongo riverentissimo che havendo questo dacio havuto heri il suo principio, e non vedendo alcuna publica deliberatione, né pottend’io affittarlo, doverà per neccessità caminare per Serenissima Signoria, partito il peggiore di tutti, che risultarà con grande discapito della Serenità Vostra; onde rinovo le più devote rapresentationi, acciò degnino Vostre Eccellenze prescrivermi quello devo fare, mentre ho sentore, che con qualche moderato degrado potrà esser abboccato, essendo ordinario costume di questo dacio l’alterare e diminuire nel prezzo conforme l’annate, o scarse o abbondanti, che corrono; io non l’abbandono d’occhio ancorché mi vedda vicino al fine della carica, ad oggetto che il servitio di Vostra Serenità non soggiacia a detrimento, che è quella parte fu sempre sostenuta dal mio infervorato zelo. Gratie etc.
Capodistria, 2 agosto 1683.
Bernardin Michiel, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.