29 luglio 1682 Bernardino Michiel
Dispaccio del 19 agosto 1683
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
ho, con l’uso delle maggiori applicationi, riscosso da’ debitori vechi del dacio dell’oglio, habilitati a pagar il loro debito in sale, conforme il decreto dell’Eccellentissimo Senato, sal moza 242, danaro dovuto a questa Cassa. È solito quell’Eccellentissimo Magistrato rimetter qui il danaro per la sodisfatione et importar del medesimo; ma perché m’attrovo di presente nella publica Cassa di ragione di Cecca ducati 2 mila e più, per ciò riccorro alla Serenità Vostra, come faccio anco al predetto Eccellentissimo Magistrato; onde si degnino commandare siano contati in Cecca, che con tal giro io mi valerò di altretanta suma di tal ragione, per sodisfare a’ tanti serventi creditori, che sono stati, rispetto l’angustie di questa publica Cassa, nudriti di speranze di rimaner consolati al fine della mia carica.
Al termine della quale riducendomi a gran passi, né havendo mai ardito molestar Vostra Serenità d’alcuna dispensa di danaro, per pagar salariati, come hano fatti tutti gl’altri Eccellentissimi miei precessori, sapendo in quali urgenze vengono disposti, riduco le mie riverentissime instanze ad implorare questo giro solecito di danaro libero, acciò non mi tochi la mala sorte di partire col scontento di veder languire chi serve la Serenità Vostra. Rillevarà l’importar del sale ducati 1.059, onde di tal suma ne potrà seguire il giro, che sarà un evitare qualumque rischio nella trasmissione dell’uno e dell’altro contante. Gratie etc.
Capodistria, 19 agosto 1683.
Bernardin Michiel, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.