29 luglio 1682 Bernardino Michiel
Dispaccio del 27 agosto 1683
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
doppo molte esperienze fatte sopra l’incanto per deliberare il dacio dell’imbotadura di questa città e territorio, alla di cui concorenza ogn’uno s’alontanava rispetto all’annata scarsa d’uve, tempeste cadute et altr’ingiurie de’ tempi, m’è finalmente sortito poterlo affittare ad Iseppo de Varii per lire 1.420, buona valuta, che sono 235 meno della scorsa condotta.
A questo degrado mi son persuaso capitare perché il beneplacito della Serenità Vostra, espresso in ducali 31 luglio scaduto, me lo ha permesso; ma molto più per non renderlo affatto distrutto, come sarebbe seguito, quando l’havessi lasciato correre per conto publico, mentre la puoca fede d’essatori, unit’alla spesa del loro ministero, haverebbe uguagliato il capitale. Questa suma capitarà sicuramente in Cassa, essendo stato cautellato con buone pieggiarie. Di tutto ne porto riverente il raguaglio a Vostra Serenità, in testimonio del mio riverentissimo debito. Gratie etc.
Capodistria, 27 agosto 1683.
Bernardin Michiel, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.