29 luglio 1682 Bernardino Michiel
Dispaccio del 13 settembre 1683
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
essercitando in questa carica tutte quelle parti di debito et di pontualità che si convengono ai riguardi del publico servitio, m’è sortito con l’opera e ministero fedele di Don Rizzardo Vida, Scrivano de’ Sali, di farne capitare quest’anno ne’ publici Magazeni stara sedici mille ottocento trenta cinque, tra’ quali undici mille sei cento e nove da’ debitori di decime, quattro mille cento ottanta sei da’ debitori della Camera, et mille e quaranta dagl’heredi del quondam Dionisio Gravise, fu Scrivano publico, oltre ad altri stara sedici mille duecento quarantacinque da’ diversi partitanti. Queste stime sono tanto eccedenti agl’anni decorsi, che ho giusto mottivo di consolarmente per i vantaggi che corrono a Vostra Serenità, tanto più quanto si sono in tal guisa multiplicati senza l’uso d’alcuna essecutione o violenza, non havendo contribuito altro rigore che stimoli diligenti et incessanti. Nelle medesime sume sono compresi moza cento sessanta tre, stara otto, riscossi da debitori di questo Santo Monte, che per indulto gracioso dell’Eccellentissimo Senato furono habilitati pagar con tanto sale, in ragione di lire 16 il mozo, et se la Serenità Vostra degnarà commandare che sia rimesso di qui il suo importare, consistente in ducati 422 grossi quatro, darà vigore et sussistenza al Pio Luoco, al presente disanimato per la totale privatione in cui s’attrova di contante.
L’ingionto foglio stabilisce ciò ch’io devotamente rappresento a Vostre Eccellenze, onde sono humilmente supplicate prestare il loro benigno gradimento alla buona volontà, con la quale opero nel oro riverito servitio, ch’è l’unico oggetto che mi tiene indiffessamente applicato. Gratie etc.
Capodistria, 13 settembre 1683.
Bernardin Michiel, Podestà e Capitanio.
Allegato: nota dei sali incamerati nei pubblici magazzini (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.