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29 luglio 1682 Bernardino Michiel

Dispaccio del 21 novembre 1683

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
è terminata l’opera del bastione al porto di questa città, ch’in ordine alle publiche riverite commissioni, espresse in ducali di Vostra Serenità de dì 4 settembre decorso, fecci intraprender, havendolo riddotto in stato di tale sussistenza riguardevole forma e diffesa, che per lunghissimo corso d’anni non vi sarà più a quella parte che temere.
Ho applicato con lo spirito anco la mia personal assistenza, perch’il servitio della Serenità Vostra fosse fatto con la minor spesa, la quale nell’incaminamento si scoperse maggiore del divisato da’ periti, così per la provisione de’ materiali, sino d’acqua dolce per impastar calcina, come per esser stata incaminata in maniera molto migliore del passato; ma nonostante la Serenità Vostra non haverà sentito altro aggravio che di lire 447, soldi 17, mentre ho voluto che suplisca al rimanente tante condanne datte a’ rei, comprese lire 157, soldi 12 che restano da riscuotersi da due de’ medesimi per anco essistenti in priggione. Imploro con questa devota notitia dall’Eccellenze Vostre l’approbatione gratiosa, acciò nelli miei conti, che tra puoco renderò pontuali, mi siano tali spese bonifficate, et gradito l’humile servitio che le ho prestato. Grati etc.
Capo d’Istria, a’ 21 novembre 1683.

Bernardin Michiel, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.