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23 settembre 1682 Zuan Pier Barozzi

Dispaccio del 31 luglio 1683

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
quest’infelice Communità, bersagliata a capricio d’ogn’uno, per essersi semate le sue rendite, et ridotta in stato tale che non gli resta, si può dir, se non il nome di Comunità, et essendo di presente stata cittata costì al Magistrato Eccellentissimo de’ signori Proveditori, et Agiunti sopra li Danari per parte del nobil huomo ser Constantin Zorzi, che fu a questa Regenza sin l’anno 1658, con pretesa d’accrescimento di salario di quel tempo, non havendo modo da poter far capitar alcuno a comparir in sua diffesa, per neccessità gli conviene lasciarsi sententiare, il che succedendo sarebbe non solo di gravissimo danno, ma il total esterminio e rovina di detta Comunità, onde gl’aggenti della medesima, col mezo delle presenti riverendissime mie genuflessioni, riccorrono alla paterna carità della Serenità Vostra, perché gli sia permesso poter levar dal Fontico di questa città ducati cinquanta, per esser consignati al Nuntio già elletto alla diffesa di detta causa, acciò habbi modo da portarsi ad usar delle di lei raggioni, con l’obligo al suo rittorno di renderne conto con polizza giurata, che dovrà esser approbata da questo Consiglio, et che il Fontico poi habbi ad esser ressarcito con le prime paghe del datio de’ paludi, di raggione di detta Comunità, caderano li primi di marzo venturo; supplicando hoc interim che dalla suprema auttorità dell’Eccellenze Vostre resti sospesa al supradito Magistrato la causa medesima sin all’arrivo di detto Nuntio, che sarà imediate doppo havuto il danaro; et alla Serenità Vostra m’humilio. Gratie etc.
Cittanova, li 31 luglio 1683.

Zuan Pietro Barozzi.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.