6 dicembre 1683 Ferigo Priuli
Dispaccio del 6 dicembre 1683
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
essendo stato dal Serenissimo Maggior Consiglio appoggiato alla mia debolezza il peso di questa carica, l’ho intrapreso con quel zelo che mi preffigge il proprio debito verso la Patria, a gloria sempre maggiore della Serenità Vostra et a sollievo e consolatione di questi fidelissimi sudditi; onde havendo, con vera aplicata diligenza, all’ingresso mio osservato disordine che ricerca regola e providimento, ho deliberato di rapresentarlo, come humilmente faccio, sotto li riflessi magnifici dell’Eccellenze Vostre, per quelle deliberationi che sarano dalla loro inarivabile prudenza stimate aggiustate al bisogno.
Si ritrova questo castello distruto, et anco de’ sudditi. Qualche parte delle mura che cingono il medesimo, per la loro antichità, sono diroccate, causa (?) che resta libero l’adito a’ malviventi l’introdursi nel medesimo, e di notte tempo svalleggiare case, sbarando pistolle et archibuggi a terore e spavento delle povere creature.
Ma perché ben spesso ciò succede per mano de’ sicarii (?) arciducali, et altri banditi dalli Rettori di questa provincia, la giustitia non può contro l’istessi essercitar i suoi rigori, tanto più quanto, per esser confinanti, che imediatemente si ricovrano alle loro patrie.
Questi poveri sudditi, solla (!) perdita de’ loro haveri et sostanze, vivono in continuo pericolo della vitta; per mio riverentissimo sentimento direi che l’unico rimedio sarebbe la restauratione delle muraglie stesse, che al presente si renderebbe insensibile al publico, come all’incontro col progresso di tempo rinvesibile (?) e di gran agravio, e senza scontento a questi popoli.
Tanto mi conoscho tenuto portar sotto i prudentisimi rifflessi delle virtù di Vostre Eccellenze, e racomandandole questi habitanti a quella clemenza che solita dispensarsi dalla Publica Pietà, qualli prostrati sperano a loro consolatione uno agiustato e celere compenso, con che humilissimo m’inchino. Gratie etc.
Valle, li 6 decembre 1683.
Ferigo Priuli, Podestà.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 66.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.