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13 febbraio 1700 Alessandro Basadonna

Dispaccio del 22 marzo 1700

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
con riverite ducali delli 5 febraro prossimo passato riceve la mia rassegnattione l’indulto di poter liberar li banditi di questa provincia con le formalità correlative alla parte 26 genaro precedente, e con quelle che mi vengono ingionte nelle ducali stesse. Come assicuro la Serenità Vostra che saranno con inviti facilitati li mezzi, onde possano li sudditi contumaci ridursi alla primiera più morigerata obbedienza, oggetto principale di questo benigno indulto alla publica pietà, così non mancarò di rilasciar ordini rigorosi, perché sia repressa la baldanza de contumaci che ostinatamente si trattengono entro confini loro vietati.
Dal Capitan di Promb, Stato arciducale, giurisditione degli illustrissimi Prencipi di Portia, mi viene esibito un condennato in vita alla galera con il consueto esborso di ducati 30 veneti per le spese dell’officio. Io gli ho risposto in egual forma, risservandomi di portarle con sollecitudini risolutioni che mi fossero prescritte da Vostra Serenità. Humilio perciò le sue lettere, et attenderò le commissioni, quando si dovesse ciò effettuare, come pure se devo riceverne altri che mi fossero esibiti da giurisdicenti confinanti, quando la somma non eccedesse alli ducati 30. Gratie etc.
Capodistria, 22 marzo 1700.

Alessandro Basadonna, Podestà e Capitanio.

Allegato: dispaccio concernente il trasferimento del condannato (1 c.).

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 81.

Trascrizione di Umberto Cecchinato.