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13 febbraio 1700 Alessandro Basadonna

Dispaccio del 31 maggio 1700

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
la gratiosa habilità permessa dall’eccellentissimo Senato con la liberatione de banditi, tanto più necessaria in questa provincia, quanto la scarsezza della gente accresce il bisogno di popolarla, è stata attesa con divoto desiderio dall’occasione della mia visita, con la quale meglio informato della conditione e stato delle persone, potevo veramente in miglior forma contribuire al publico, e privato servitio. Ma come la visita succede per ordinario di questa stagione preventiva all’impieghi e frutti della campagna, così spirando il termine delli quattro mesi della parte pervenutami molto tempo dopo, resta defraudata l’aspettatione e prevenuti li mezzi. Fra li banditi, per nome de quali mi sono sin hora state presentate diverse supliche per esser liberati, vi sono molti che, sebbene commessi li delitti molto tempo avanti li sei mesi prescritti, e sino anni avanti il prender della parte per esser publicate le sentenze molti mesi dopo, vengono per difetto di quest’ordine della publicazione a restar esclusi dal beneficio della presente habilità. Il bisogno della provincia sarebbe che fossero rimessi li contumaci all’obbedienza, e restituiti alle case loro, molti de quali sono capi di famiglia, che col commodo della vicinanza de confini facilmente si perdono a Vostra Serenità; e non meno riuscirebbe profittevole il beneficio del tempo, tanto per li delitti commessi, quanto per li raccolti vicini per suffragar la natural impotenza di molti a goder delle publiche gratie, come  nelle passate occasioni è stato ordinariamente permesso con la proroga della parte. Il mio zelo mi fa credere che tale sia il servitio di Vostra Serenità; per questo, sorpassati li soliti rispetti della mia profondissima humiliatione, rassegno questi divoti miei sentimenti alla sua somma prudenza per venerare et esattamente eseguire la sovrana publica volontà. Grazie etc.
Dignano in visita, 31 maggio 1700.

Alessandro Basadonna, Podestà e Capitanio.

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 81.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.