9 ottobre 1698 Nicolò Morosini
Dispaccio del 11 febbraio 1700
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
con la publicazione fatta seguire al luogo solito della parte presa li 23 genaro decorso, per la liberatione de banditi, pervenutami ultimamente, ho eseguiti li supremi comandi della Serenità Vostra, e con quest’occasione non resto di humilmente riferire.
Che fui incaricato nelle riverite ducali dieci genaro 1698, e in altre posteriori di praticare la liberatione d’essi banditi commoranti (!) in provincia co’ riguardi di conciliare il publico e privato servitio, e coll’oggetto di restituire a’ sudditi la primiera tranquillità e commercio. Hanno in questa materia versato le mie applicationi e non ostante che abbia co’ più facinorosi, capitati nelle forze, fatti eseguire gli atti di giustitia, con altri, conforme alla qualità de’ casi, servita alla miseria lor ben nota gli effetti della publica pietà, non mi è sortito di restituirne in gratia che ottanta sei, con le paghe d’huomini al campo doicento venti tre, delle quali havendomene benignamente l’Eccellenze Vostre in ducali primo agosto e 28 novembre decorsi dispensate, per ducati mille quindeci, ho coi medesimi di tanti creditori consolati con giusto riparto, e paternamente distribuiti a serventi attuali, et ai più meritevoli, mi restano ancora ducati novecento cinquanta due, compresi a questi altre paghe fatte con sentenze criminali, che col mio ripartire fra beni quelli con l’altri d’altre ragioni, uniti dal mio zelo, saranno con puntualità contati a’ Magistrati, a cui spettano. Col terminar della carica, sostenuta dalle mie debolezze, cessa anco l’auttorità commessami per detti banditi, così circa i datii, confini e altri particolari ho humiliate di tempo in tempo le doverose notitie, né mi estendo presentemente per non portar con la replica soverchio tedio all’Eccellenze Vostre. Con che rassegno ogni mio spirito, et avere in servitio dell’adorata patria, per non risparmiarmi in conto alcuno, che voglia ad autenticare sempre più il debito mio riconoscimento. Gratie.
Capodistria, a dì 11 febraro, 1700.
Nicolò Morosini, Podestà e Capitanio.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 81.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.