14 aprile 1700 Zan Paulo Balbo
Dispaccio del 14 aprile 1700
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
il deprecabile stato del fontico della terra di Muggia instituito ad oggetto di alimentar li popoli, che è unica sussistenza della medesima, si attrova de presente quasi del tutto annichilito dalla rapacità de popoli, che con grossi debiti vivendo sono anco, con supplica e senza la solita riduzione di Consiglio, contro li publici decreti e senza la permissione del publico rappresentante di Capodistria, ricorsi per conseguir il loro intento per vederlo affatto desolato e distrutto.
Disgrazia della povera mendicità che costituita con poco debito, e ripartito per ogni casata essa sia prontamente pagando, né a questi pochi maliziosi sarebbe sortito l’intento di ricorrere quando havesse dovuto haver luogo la giustitia, che gli obbligava di far ciò con il Consiglio.
Mentre pensavo di far note questa lacrimabile calamità all’eccellentissimo signor Podestà e Capitanio di Capo D’Istria e Dalmatia, et al quale resta appoggiata l’auttorità di simili materie dall’eccellentissimo Senato, mi veggo davanti lettere avogaresche che suspendendomi il tutto, mi trovo in debito di humiliare all’Eccellenze Vostre queste notitie, accennandole in appresso, che in fontico non vi si attrova che poco formento anco del tutto marcito, oltre ad altri tanti disordini che frequentemente escono, e voglia Dio liberare questa povera terra da un’annata scarsa che per altro sarebbero in stato di sudditi di abbandonare la patria, col beneficio di questi confini purtroppo gielosi e che mi fan ridurre di sottoponere alli riflessi dell’Eccellenze Vostre le lagrime dell’universale, e di rimettere il tutto alli benignissimi beneplaciti della Serenità Vostra. Gratie etc.
Muggia, li 14 aprile 1700.
Zan Paulo Balbo.
Allegato: lettera dell’avogador Antonio Longo (1 carta); carta con ex libro (1 carta); carta contenente messaggio al reggente di Capodistria (1 carta).
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 81.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.