4 gennaio 1700 Francesco Demezo
Dispaccio del 4 gennaio 1700
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
havendo, nel corso di questo reggimento sin hora da me debolmente sostenuto, scoperto gravi disordini e pessimi abusi, introdotti dalli peoti e capitani de nave a trasgressione de publici decreti, sono chiamato dal zello del publico et universale interesse con ogni somissa riverenza rappresentarli a Vostra Serenità, acciò con la falce della sovrana auttorità li recida. Ha l’eccellentissimo Senato stabilito che li peoti sia grandi che piccoli e di rispeto, debbano dimorare da primo aprile sin tutto agosto a Rovigno e da primo settembre sin tutto marzo qui a Parenzo, per esser questi due porti rispettivamente in quelle due staggioni più sovrani di vento e più comodi nella navigatione. I Capitani e Provveditori di Nave, deviando da publici e salutari decreti, approdano a Rovigno non solo li mesi stabiliti, ma per lo più anco nei mesi vietati, non per comodo della navigatione, ma de proprii interessi così condoti mentre il più de’ marinai sono accasati con le loro famiglie in quel luoco e poi spediscono li loro copani in questo porto a levar il peota, disordine che partorisse discordia fra li peoti per la precedenza del luoco, tenendo alcuno di questi accasata la famiglia colà; ma quello più di importanza, è che partendo li coppani da bastimenti di contumacia, senza nissuna assistenza per le cautele necessarie della sanità, puono per il viaggio sbarcare a loro piacere ove li aggrada, e praticar per le ville che sono nel tratto di tal traghetto, e vender, e lasciar robbe suspese, con quelle pessime conseguenze che puono interegire in affare sia pernicioso a pregiudicio dell’universal salute. Humilio a Vostra Serenità queste notitie, per le proprie deliberationi a divertimento di queste corutelle, e riverentissimamente mi inchino a Vostra Serenità.
Parenzo, li 4 genaro 1700.
Francesco Demezo, Podestà.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 81.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.