4 maggio| 1700 Giovanni Priuli
Dispaccio del 4| maggio| 1700|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
obligato dalle supreme comissioni di Vostra Serenità ad internarmi con l’ocasione della visita di Pirano nell’affare della comissaria Trinelli per stabilire alla medesima la più ristretta corisponsione de pro sopra il capitale di ducati ottocento e sessantadue, che deve quel Pio Monte alla sudetta comissaria, come pure di estendere le maggiori diligenze acciò resti nel più breve termine affrancato il sudetto capitale per solevo del Monte medesimo, devo con tutta humiltà rapresentare alla saviezza di Vostre Eccellenze essermi pervenute le venerate publiche dispositioni in tempo che, seguita già la visita, come mi ho dato l’honore di raprentare (!), mi ero restituito a questa mia residenza, onde mi vedo levato il modo d’adempire personalmente all’incarico, che mi viene ingionto, con quella pontualità et esattezza, che richiede l’affare; quando però fosse publica volontà, che non ostante l’antedetto motivo dovessi versare nella materia sudetta mi sarà legge ogni publico cenno per far qui portare li libri, e ricever da pressidenti del Monte le più opportune notitie per eseguire con la dovuta obbedienza il prescrittomi, onde in attentione de venerati sentimenti di Vostre Eccellenze humilio profondamente me stesso.
Pinguente, 4 maggio 1700.
Giovanni Priuli, Capitanio di Raspo.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 81.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.