• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

4 maggio| 1700 Giovanni Priuli

Dispaccio del 16 settembre| 1700|

N. (senza numero).

Serenissimo Principe,
versata la mia più fissa attentione nel corso di questa carica a procurare di render il più fruttuoso servitio alla Serenità Vostra nel fare confluire al luoco dell’imbarco il maggior numero di legni per le esigenze della Casa eccellentissima dell’Arsenal, ho in primo luoco dirette le mie mire, per tutti quelli della caratada da me gettata, e se bene si poteva dubitare, non tanto per haver ridotte le condotte ad una summa moderatissima, quanto per haversi dichiarati impotenti li appaltadori ad eseguire i loro impegni, si poteva dico con tutta giustitia dubitare che non restasse perfezionata per molti anni la condotta medesima, con pericolo di nuovi e più avvantaggiosi temperamenti. Dio Benedetto però ha così particolarmente assistito il mio buon cuore, che mi è sortito di vedere da tutti li capi del bosco, con oggetto non tanto del proprio interesse, quanto di compiacermi, dato mano all’opera; sì che in poche settimane delle due estati ho avuto il contento di vedere condotti tutti li legni della carratada medesima al numero di 520 oltre i cimali, e fra gli antedetti 320 legni pedali della maggior grandezza, senza che resti un legno in bosco di detta ragione, né alcun credito per minimo che sia dalla publica cassa per conto delle condotte stesse, anzi avanzate 150 e più lire saranno queste a publica dispositione o da esser poste nella cassa corrente o esborsate a creditori dell’anterior carretada, che sospirano la loro sodisfatione secondo il riverito beneplacito di Vostre Eccellenze.
Non si è con tutto ciò acquietato il fervore del mio rassegnatissimo zelo nella perfetione di quest’opera, mentre a forza di blandicie ho anco indotto gli appaltadori della carrettada 1696 ad eseguire in buona parte le loro condotte con asseveranza, che resteranno soddisfatti, onde ho avuto anco la consolazione di vedere, nel corso del tempo che qui servo, da medesimi condotti legni 251 fra quali 120 pedali di roveri et olmi; sì che a smaltire tutto il restante de legni che sono in bosco, non vi restano che 40 in circa fra pedali e cimali, per la condotta de quali e per il mantenimento della publica fede sono astretto di portare questo incomodo alla publica tolleranza.
Della carratada 96 restan d’esigersi lire 300 in circa, componendo detta summa, oltre qualche insensibile debito di diverse terre, tre luoghi principali, cioé la città di Capodistria per lire 434, la comunità di Pirano per lire 300, e la terra di Rovigno per lire 1800, fra un in(tacco) fatto da un tale esattor Sponza, et il debito di diversi particolari; se la mia zelante applicatione habbi tentato la redintegrazione della publica cassa lo dichiareranno et i passi fatti contro il detto intaccator Sponza, e la riscossione eseguita da parte del debito nella mia permanenza in Pirano, e gli eccitamenti portati al rappresentante di Capodistria, il quale so haver, con il suo applicatissimo zelo verso la causa publica, portati a quei signori Sindaci efficacissimi impulsi per l’intiera sodisfazione, ma invano con il protesto di una pretesa esentione, implorata credo bensì dall’auttorità dell’eccellentissimo Senato, ma sinora che io sappia mai accordatale. In questo stato di cose, come è di tutta giustitia che resti soddisfatto il credito di lire 1000 in circa che tengono gl’appaltatori, e che sopra la fede publica hanno eseguito le condotte di tanti legni, così per quelli che restano in bosco. Sarà di precisa necessità, che la saviezza di Vostre Eccellenze rifletta ad uno di questi tre temperamenti per comandare il migliore, cioé o di obligare le comunità a soddisfare i detti debiti, salve le loro ragioni contro i particolari debitori, o d’unire il credito degli appaltadori e la spesa dal trasporto dell’accennato residuo di detti legni con l’imminente carratada, o per ultimo, quando il publico ne avesse premura, fare una soventione di ducati 200 da esser compensati con li primi soldi che fossero esatti dalla carratada antedetta, mentre con la detta summa sarei sicuro, nonostante che nel prezzo dell’incanto importino quasi il doppio, di far eseguire in 20 giorni che durasse ancora di asciuto tutte le condotte medesime, e lasciar così libero d’ogni legno tagliato il publico bosco. Qual si sia dunque de detti temperamenti che venirà scelto dall’infallibil prudenza di Vostre Eccellenze, apporterà questo sommo bene, dimandando in tanto compatimento il mio humilissimo zelo se ha creduto di non si poter dispensare di non presentare ogni cosa sotto l’occhio purgatissimo dell’eccellentissimo Senato, come ha pure fatto lo stesso con altri essentiali e particolari al reggimento eccellentissimo dell’Arsenal, et mentre inserisco per capo di pontualità a publico lume le note motivate nelle regie ducali di Vostra Serenità di 2 corrente, humilio profondamente me stesso.
Pinguente, 16 settembre 1700.

Giovanni Priuli, Capitanio di Raspo.

Allegato: lista di spese fatte per la restaurazione delle cisterne (1 c. r-v).

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 81.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.