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4 maggio| 1700 Giovanni Priuli

Dispaccio del 27 febbraio| 1701|

N. (senza numero)

Serenissimo Prinicipe,

alle venerate commissioni della Serenità Vostra, estese in ducali sedeci del corrente, ho il contento d’aver in gran parte prestata la più pronta obbedienza, mentre eccitato dal comando dell’eccellentissimo Consiglio, e degli ordini del Magistrato eccellentissimo dell’Aque, ho comandato il taglio di tre mille tolpi nella valle di Montona, e nelle costiere della valle medesima, mentre per non impoverire il bosco di piante crescenti, e tanto necessarie al reggimento eccellentissimo dell’Arsenal ho creduto bene di far supplire anco nelle costiere medesime per unire il predetto numero. Ho poi significato tanto agli eccellentissimi signori Capi, come agli eccellentissimi Deputati sopra la Valle non esser di publico servitio eseguir maggior taglio di legni di tal natura nel bosco publico, mentre Vostre Eccellenze ne averanno tutto il bisogno ne boschi de particolari, e di diverse comunità, massime nelle pertinenze di Parenzo, Cittanova e Grisignana, e che saranno anco più vicini all’imbarco, e sarà per detto motivo minori il dispendio della cassa publica. Come però la settimana ventura saranno tagliati tutti li tre mille antedetti, così saranno anco sodisfatti gli operarii con un residuo di dinaro che tengo di ragione del Magistrato eccellentissimo dell’Aque, tanto più che mi è sortito di ottenere d’eseguir ciò con insensibile dispendio, mentre per l’appalto delle condotte de medesimi all’imbarco, basterà che sia consignata qualche somma di danaro al mio successore, il quale le doverà far eseguire. Con tal occasione essendomi stata partecipata la notitia di qualche insorgenza di mal contagioso nelle pertinenze della Croazia in vicinanza di Gradisca e Grotiva, ho immediate espediti più espressi a Fiume, Pisino et altri luoghi, per indagare con la possibile sicurezza le particolarità di un tale considerabile emergente; le risposte de comandanti di detti luochi le rimetto coll’incontro presente al Magistrato eccellentissimo della Sanità, pregando Dio Benedetto che si verifichi l’inscienza di quei eccellentissimi in tal proposito e massime del Capitanio di Pisino, che si mostra totalmente ignaro, come potranno Vostre Eccellenze rilevare dalle medesime lettere. Intanto in questo mio breve soggiorno non mancherò d’espedir pure al detto eccellentissimo Magistrato tutti gli avvisi promessimi dalla buona corrispondenza di questi signori confinanti, non havendo maggior contento, che d’aspirar all’honore preziosissimo della publica gratia.
Pinguente, li 27 febbraio 1700, m.v.

Giovanni Priuli, Capitanio di Raspo.

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 81.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.