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4 maggio| 1700 Giovanni Priuli

Dispaccio del 15 giugno| 1700|

N. (senza numero).

Serenissimo Principe,
rassegnato il mio humilissimo ossequio all’obbedienza delle supreme commissioni della Serenità Vostra, estese in ducali 22 passato, di versare sopra l’affare della comissaria Tirinelli, per dare qualche regola allo stabilimento de pro, et alla francatione del capitale di ducati 862, de quali è debitore il Pio Monte della terra di Pirano, mi sono con tutta la prontezza internato nella visione de libri di quella administratione, da quali rilevo l’infrascritte notitie. Che a detta commissaria, dopo un lungo giro di contese forensi, fu liquidato il suo credito in ducati mille, che rimborsata la piciola parte de medesimi resta ancora creditrice di ducati 862. Osservasi pure che per diffetto di soldo vivo del Monte, fu dalla publica intendenza permessa il marzo passato la stipulatione sopra la sudetta summa con annua corisponsione insino di sei per cento, o con quel mezzo a che da quel rappresentante fosse sortito di riddure gli intervenudi della comissaria medesima, li quali persistenti nella sudetta vantaggiosa pensione, fu creduto bene da detto illustrissimo Podestà il stabilire instrumento di livello circa le dette parti, con la corrisponsione de pro a ragione di sei per cento. Chiarita poi la mia humilissima attentione a procurare di minorare al possibile li pro da corrispondersi dal Monte sudetto a detta comissaria, come pure di trovare assegnatione per la più sollecita francazione del capitale a sollevo di questo pio luoco, mi son applicato ad eseguire con la maggior pontualità l’una e l’altra delle dette venerate prescrittioni.
Quanto dunque alli pro io haverei stimato, che per il sudetto capitale fosse sufficiente la corrisponsione di cinque per cento, sopra il riflesso dell’ordinaria e quasi universale pratica de livelli; tanto più che chi deve corrisponder è un luoco publico nel quale la sicurezza degli esborsi serve di motivo plausibile a qualunque contratto, et è un luoco pio, il qual non dovrebbe esser a peggior condizioni de più infelici privati. Nell’eseguire pertanto un tal temperamento io non vi trovo altra oppositione che quella dell’accennata stipulatione dell’instrumento, seguita sopra le circostanze motivate di sopra, che non so se possi servire d’obice per divertire una così savia, e così giusta, restritione.
Circa poi la francatione del capitale, donato a ciò il più serio riflesso, osservo sopravanzare al detto Monte, soddisfatti prima li suoi obblighi e l’antedetto livello Tirinelli, lire 736, onde crederei opportuno, che fosse francato detto livello a ducati 100 all’anno, intendendosi a ciò specialmente obbligate le decime de salariati della communità e del fontico, già trent’anni in circa destinate con parte di quel Consiglio a beneficio del Monte medesimo, coll’oggetto di redimerlo nella sua infelice costitutione; sicché in sei o sette anni, con la francatione di tal capitale e con la cessazione de pro, resterebbe questo pio luoco abbatutto e deggetto (?).
Tanto in esecutione del publico osservato incarico humilio alla publica cognoscenza, mentre in attentione delle savissime deliberationi di Vostre Eccellenze per dar l’ultimo mano all’affaree rassegno con il maggior rispetto me stesso.
Pirano, li 15 giugno 1700.

Giovanni Priuli, Capitanio di Raspo.

ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 81.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.