13 febbraio 1700 Alessandro Basadonna
Dispaccio del 4 marzo 1701
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
alla carica di Quaderniero di questa Fiscal Camera fu eletto per modo di provisione domino Rizzardo Vida sino l’anno 1673, 2 maggio dal precessor Caotorta, non essendovi chi applicasse, benché ne havesse con publici proclami fatto invito, a riguardo del tenue salario, che vien corrisposto di sole lire 14 nette da decima al mese. Sin l’anno passato ha continuato il Vida, ma pervenute al mio antecessor Morosini lettere del Magistrato de Presidenti sopra gli offici deputati dall’eccellentissimo Consiglio di 40 al Criminal, li 24 luglio dell’anno passato, per darne il possesso alli nobili huomini fratelli Bembi, furono di misser Ferigo investiti nella detta carica per grazia del serenissimo Maggior Consiglio, e notificate al Vida per doverli corrisponder affitto, comparse e ne fece rinoncia, ma perché haveva principiato il quaderno, fu dallo stesso precessore con mandato obligato a terminarlo. Doppo intrapresa da me la reggenza, mi ritrovo privo di tal ministro così essenziale e necessario, con quel grave disordine, che mi obliga a ragguagliarne la Serenità Vostra per il dovuto provvedimento, e coll’obbligare li nobili huomini investiti alla nomina di soggetto di fede e di esperienza capace all’impiego, o in qual allora miglior forma, che sarà comandata da Vostra Serenità, a cui con tutta devozione devo considerare la carica esser d’impiego continuo, e laborioso, dovendo portar tutta la scrittura del giornal in quaderno, summar e puntarlo, fonzion che richiede cognizione e aplicazione e fede in chi deve sostenerla, ma riguardo al tenue salario, difficilmente s’incontrerà in persona habile che voglia soccomber ad aggravio l’affitto, come detti nobil huomini gratiati pretendono. Motivo a mio credere per cui fin qui non fu mai questa carica abbracciata nel numero delle altre, che si dispongono per gratia del Magistrato sodetto. Attenderò pertanto da sovrani cenni di Vostra Serenità il necessario provvedimento, tanto più che avanzandomi al fine del mio reggimento, non posso ritornare senza aver pronte le cose necessarie per la resa de miei conti, e della amministrazione di questa publica cassa, e per obbedienza delle leggi, e per la premura della mia pontualità. Grazie etc.
Capodistria, 4 marzo 1701.
Alessandro Basadonna, Podestà e Capitanio.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 82.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.