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8 aprile 1651 - 1652 Marco Bembo

Dispaccio del 4 marzo 1652

N. (senza numero).

Serenissimo Principe,
in adempimento delle commissioni che ricevo da Vostra Serenità in ducali di 14 genaro, trasmetto all’eccellentissimo signor Proveditor Procuratore Generale Foscarini l’informatione distintissima di quel tutto che concerne l’affondamento delle due piste di Dulcigno, effettuatosi giusta a’ miei concerti con la probalità assai concludente che li fratelli et cugini Caruzzi l’habbino adempito, et con le considerationi concernenti la loro sicurezza non meno che altro publico rellevantissimo interesse nell’estendere qualche segno della Publica munifficenza anco a favore delli Meno e Hazo Turchi, domestici del Sangiaccio Giusufbegovich, che progietano al signor Cavalier Bolizza alcun altra opera segnalata, mentre siano riconosciuti di tal affondatione, ancor che mal pretesa. Il vedere quanto q(?) sodisfatti e contenti essi Caruzzi, non può che riuscir proffittevole a qualunque nuovo emergente, riuscendomi hora mai moleste le loro instanze che parommi meritevoli di congrua ricompensa, onde animati restino a maggiormente meritare il tutto però devotamente io sottopongo alle sapientissime delliberationi di Vostre Eccellenze.
Esso Sangiacco Giusufbegovich nelli decorsi giorni è capitato in Antivari con buon nervo di gente, che in momenti può acressere da paesi incostanti, tenedosi che seco habbi relevante numero de Clementi et che habbia trasmesso lettere a tutti gl’altri popoli di Barda, si dubita, o che vadino alla sua ubedienza, o che si muovano per il Montenegro verso queste parti; in congiuntura ch’egli si portasse all’attacco de Pastrovichi, sopra quali cadono le prime gelosie, molteplici sono li posti che mi obligano far custodir acuratamente contro gl’attentati dell’inimico, si dalla parte maritima come dalla terestre, et le forze miserabilmente deboli, non v’essendo in questo canale che le consuete otto barch’armade con puochissima gente malcontenta e quasi disperata per sostentarsi in lungo corso d’anni con sussidii troppo tenui, a gran forza havend’io puotuto compartirle nuove lire per testa al mese, tanto i soldati quant’i capitanii senza puoter promettermi la continuatione nella mancanza del publico dannaro, da tanti mesi delliberatomi dall’Eccellenze Vostre, non ancora veduto, et sempre più sospirato da queste languidissime millitie; ad ogni modo ho conosciuto necessario ispedire a Pastrovichi due delle stesse barch’armate, rinforciate dalla terza più debole che ho convenuto disarmare, per avvalorar quei fedelissimi popoli con tale soccorso gradito da loro a maggior segno et per la custodia del canal son stato costretto armar un vassello che suplisca colle restanti cinque barch’armade a divertimento de pericoli, persino che arrivi la galea Bernanda che l’eccellentissimo signor Proveditor Generale mi significò dover ispedirmi tosto con un altra barch’armada, nè tralascio le dilligenze humanamente possibili a tutte le altre parti per reprimere ogn’attentato inimico, di tutto havendo pur reso colpevole l’Eccellenza Sua con devuta pontualità e sollecitudine; e prego Dio che assista al mio buon zelo in cui so non puoter esser avanzato da chi si sia per tutto quello poss’io contribuire con la vita, non con le fortune a tuttella de’ sudditi et a Publica felicità.
Li cinque mille ducati delliberatemi da Vostre Eccellenze, come ho preacennato, et non ancora comparsi, prima d’esser gionti sono consumati, come Vostre Eccellenze potranno comprendere da calcoli già trasmessili della spesa inevitabile et necessaria a sostenimento di questa piazza, così che havend’impegnato (?) per dire l’anima per la restitutione del ricevuto et in parte quasi estorto dalla mendicità di questi habitanti, nè puotrà negarle il rimborso pattuito nè adempendolo, mi rimanerà alcun sovegno per le future occorrenze che coll’avicinamento della campagna dubito s’acrescano molto più. Evidenze si patenti dei ritardi che si provano nel giunger le provigioni da costì, chiamano la vigillanza amirabile di Vostre Eccellenze a non differire punto quel tutto che conosceranno coll’alta loro virtù essentialmente bisognevole per la stessa prossima campagna; il bisogno de danaro le rappresento divotamente, quale et quanto sia. De biscotti non vi resta di presente in queste monitioni, quello possi bastare oltre il corrente mese et, sebbene io speri che tra tanti capitarà nuova provigione, degnesiti le supplico su la stessa ordinar il calcolo et far suplire a misura del bisogno per tutta la campagna.
Coll’intervento di questi capi millitari ho fatto pure diligentissima revisione delle publiche munitioni delle quali da trenta mesi in qua nulla sendo capitato, ancorchè io sia andato riservatissimo et possa dire che de legnami et robbe simili non esposte al consumo quotidiano quasi tutto si trovi qual ch’era al mio giungere; ad ogni modo però siamo in penuria di molte cose necessarie al sostentamento della piazza, de quali ho fatto estendere l’annessa polizza che pongo sotto la saggia riflessione de Vostre Eccellenze perchè si compiacciano ordinare la più cellere et aggiustata provigione et espeditione.
In questi giorni ho voluto oculatamente vedere l’escavatione fattasi da Zuppanni per introdur l’acqua sopra il luoco delle saline che erano del Turco in questa pianura. Nulla rilleva quel tutto ch’hanno operato sinora, havendo fatto l’escavatione stessa in sito contiguo al monte, che non ha sufficiente declivio e che non admette al corso dell’acque la proffondità bastevole trovandosi petroso il fondo dell’alveo, cosi che nell’escressenze passate cagionate da pioggie abbondantissime che hanno regnato quasi sul principio dell’opera, l’acque han fatto rottura grande portandosi per altra strada da sua posta escavata delle saline stesse; ho fatto esattamente livellare da questo publico Ingegnere li siti e ritrovo demostrativamente che non può sperarsi buona riuscita per l’a(?) già incominciato, ma che convenghi certamente far altro taglio che conduca al mezzo delle saline, per via retta, molto più breve, in maggior declivio et sopra terreno (...)rito petroso, attissimo all’escavatione, prevalendosi in buona parte della fatta dall’acque preaccennate, cosicchè con manco spesa de’ medesimi Zuppanni, a ciò obbligati però tra farsi questa di quello che continuarsi nella già incominciata.
Il tutto porto distintamente a notizia dell’eccellentissimo signor Generale per attendere le sue sagge prescitioni, circa al praticarlo, et ho voluto motivarlo a Vostre Eccellenze, giusta è miei riverentissimi doveri. Gratie etc.
Cattaro a 4 marzo 1652.
Marco Bembo Provveditore Straordinario.
Allegato: rendiconto delle munizioni esistenti a Cattaro e di quelle che si necessitano (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 3.
Trascrizione di Giulia Giamboni.


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