19 giugno 1701 Marco Zen
Dispaccio del 27 agosto 1701
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
dal Capitanio di Premb, giurisditione imperiale, mi vengono con replicate lettere rinnovate l’essibitioni già humiliate dal mio debito alla Serenità Vostra, di uno di quei sudditi da lui condannato alla galera, quando gli siano contribuiti i soliti ducati trenta a titolo di spese del processo, facendomi con premura le instanze per la risolutione a motivo massime che siano poco sicure quelle prigioni dove resta custodito, onde io ne rassegno alla publica auttorità le notitie, per venerare le publiche supreme deliberationi.
Con tale opportunità m’avanzo a portare sotto i riflessi della Serenità Vostra essere deficienti di biscotto queste publiche munitioni, consunto quello che s’attrovava nelle medesime nel soccorrere questa publica galeotta, e così si sono aggiuna (?) i due bergantini ultimamente spediti, oltre quella provisione solita trasmettersi a Pola, onde imploro con humiltà dalla publica sapienza un conveniente soccorso, acciò che non manchi a queste militie tale indispensabile requisito. Gratie etc.
Capodistria, 27 agosto 1701.
Marco Zen, Podestà e Capitanio.
ASVe, Senato, Dispacci, Istria, b. 82.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.